Archivi tag: Morti per morte violenta

Caterina de’ Medici – seconda parte

La regina nera

In questa seconda puntata ci soffermiamo a lungo sugli eventi che portarono al massacro della Notte di San Bartolomeo, l’episodio più sanguinoso e politicamente disastroso del “regno” di Caterina. Questa carneficina contribuì, più di ogni altra cosa, a disegnare attorno a Caterina l’aura della Regina Nera: una donna capace di ricorrere a omicidi, tradimenti e stermini pur di tener stretto il potere per sé e per i propri figli.

L’altra parte ripercorre invece la fine del regno di Carlo e quello di Enrico fino alla morte di Caterina avvenuta nel gennaio 1589.

Se volete vedere un bel film, anche se non sempre aderente alla realtà storica, consigliamo “La Regina Margot” del lontano 1994, diretto da Patrice Chéreau e con la bravissima (e sempre compianta)  Virna Lisi nei panni di Caterina, liberamente tratto dall’omonimo romando di Dumas padre.


Fonti bibliografiche
  • “Caterina de’Medici: un’italiana alla corte di Francia” di J. Orieux, Mondadori, 1997
  • “Caterina de’Medici” di L. Frieda, Giunti 2003
Musiche usate per la puntata

La sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi.

Immagine di copertina
Il massacro della notte di San Bartolomeo
Il massacro della notte di San Bartolomeo immaginato da Édouard Debat-Ponsan nel 1880 (quindi molto più tardi). Olio su tela. Collezione Musée d’Art Roger-Quilliot, Clermont-Ferrand. Fonte: Wikimedia commons.
Altre immagini
Il massacro della notte di San Bartolomeo dipinto da François Dubois, un pittore protestante di Amiens fuggito in Svizzera dopo il massacro. Olio su tela. Museo cantonale di belle arti di Losanna. Fonte: Wikimedia commons.

Caterina de’ Medici – prima parte

La banchiera alla corte di Francia

Caterina de’Medici è una figura complessa e avvolta da numerosi pregiudizi. Il primo fu quello che patì durante i cinquanta e passa anni che visse in Francia dove venne sempre vista come la donna straniera, che veniva da una famiglia divenuta potente grazie al denaro delle attività bancarie, di origini se non umili di sicuro non nobili. Nata per avere una vita tranquilla, si trovò contro ogni previsione a governare una delle più grandi nazioni europee in un momento storico tumultuoso e complicato. In questa prima parte seguiamo Caterina lungo la sua infanzia e fino alla vigilia della Notte di San Bartolomeo, una delle più sanguinose della storia francese.


Fonti bibliografiche
  • “Caterina de’Medici: un’italiana alla corte di Francia” di J. Orieux, Mondadori, 1997
  • “Caterina de’Medici” di L. Frieda, Giunti 2003
Musiche usate per la puntata

La sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi.

Immagine di copertina
Caterina de' medici nel 1536
Caterina de’ medici nel 1536. Ritratto dipinto da Corneille de Lyon; National Trust for Places of Historic Interest or Natural Beauty. Fonte: Wikimedia Commons.
Altre immagini
Caterina ritratta da Germain Le Mannier, olio su tela. Periodo fra il 1547 e il 1559. Galleria degli Uffizi, Firenze. Fonte: Wikimedia Commons.

I processi alle streghe di Salem

Fra isteria di massa, fanatismo religioso e turbolenze politiche

Nel 1692, nel villaggio di Salem due ragazzine manifestarono sintomi che oggi le avrebbero portate dritte dalla neuropsichiatra infantile; quattrocento anni fa la risposta fu sicura e unanime: possessione demoniaca. Tuttavia, liquidare la faccenda come un mero episodio a carico di creduloni fanatici puritani sarebbe ingiusto, per tutti gli attori in gioco. I puritani erano una piccola comunità incorporata dentro altre comunità più grosse, organizzate e non necessariamente a loro favorevoli. Il sospetto e gli interessi personali che infettarono la comunità dell’Essex in quei pochi mesi deve, senza dubbio, essere letta in un’ottica di più ampio raggio.

(Contenuto extra: non perdete, dopo i titoli di coda, la raccolta di tutti gli “ehhhmm” di Anna Lisa tagliati da questa puntata  😀).


Fonti bibliografiche
Musiche usate per la puntata

La sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi.

Immagine di copertina
Incisione del 1876 dal libro “Pioneers in the settlement of America: from Florida in 1510 to California in 1849” di William A. Crafts. Fonte: wikimedia commons.
Altre immagini
Ritratto del giudice William Stoughton nel 1700 circa; artista sconosciuto. Harvard Art Museums. Fonte: wikimedia commons.
Mappa di Salem Village relativa al 1692, ricreata nel 1866 (da fonti storiche) da Charles W. Upham per il libro “Salem Witchcraft, With an Account of Salem Village and a History of Opinions on Witchcraft and Kindred Spirits” (1867). Fonte: wikimedia commons.
Il reverendo Increase Mather nel 1688. Dipinto di Joan van der Spriet.

La battaglia di Alamo

Verso l’indipendenza del Texas

Fra il 1835 e il 1836 il Texas, allora facente parte del Messico, insorse contro il governo centrale guidato dall’autoproclamatosi dittatore Antonio L. de Santa-Anna.  I motivi erano molteplici: militari, giuridici, economici e culturali; molti uomini arrivarono dagli Stati Uniti per appoggiare la causa dei loro ex-connazionali emigrati e i combattimenti furono vari e aspri. Fra la fine di febbraio e i primi di marzo del 1836 un manipolo di uomini tenne e perse la fortezza di Alamo. Quasi tutti gli occupanti morirono e, col tempo, la Battaglia Alamo divenne oggetto di profonda retorica nazionalista.


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Abbiamo aperto il gruppo Telegram di Gocce di Storia, per chiacchierare di tutto ciò ch riguarda direttamente o indirettamente la storia. Lo trovate su https://t.me/goccedistoria.


Fonti bibliografiche
  • “Forget the Alamo: The Rise and Fall of an American Myth” di B. Burrough, C. Tomlinson e J. Stanford, Penguins Publishing Group (2022)
  • Texas Historical Association
Musiche usate per la puntata

La sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi.

Immagine di copertina
The Fall of the Alamo (1903) di Robert Jenkins Onderdonk rappresenta Davy Crockett che usa il fucile come una clava contro le truppe messicane. Fonte: Wikimedia Commons.
Altre immagini
Ritratto di James Bowie fra il 1831 e il 1834 circa, del pittore George Peter Alexander Healy. Fonte: Wikimedia Commons.
Il presidente messicano Antonio Lopez de Santa Anna nel 1852; litografia di Craig H. Roell. Fonte: Wikimedia Commons.
La cappella di Alamo nel 2009. Fonte: Wikimedia Commons.

Vampiri: fra mito e realtà

Teste d’aglio, paletti di frassino e film

Il vampiro è una figura folkloristica universalmente diffusa e, negli ultimi anni, anche oltremodo affascinante. In questa puntata sui generis puntiamo lo sguardo su Erzsébet Báthory e Vlad III di Valacchia, entrambi legati al mito del vampiro e al vampirismo. Due figure inafferrabili, confuse, piene di ombre e la cui reputazione è stata inquinata da talmente tante dicerie che discernere il vero dal falso è impossibile o quasi.

Per quante opere visive e letterarie abbiamo citato in puntata, molte altre non lo sono sono state per questioni di spazio. Aggiungiamo alla lista “Io sono leggenda” di Richard Matheson che ribalta lo stereotipo del mostro.


Ecco i link ai podcast di storia che abbiamo segnalato alla fine dell’episodio:

HistoryCast
Di Enrica Salvatori.
Il podcast è diventato difficile da ascoltare, perché il dominio historycast.org  è ormai scaduto da tempo. Si trovano ancora le puntate su The Internet Archive o su zenodo.org.

Bistory
Ideato e narrato da Andrea W. Castellanza, diretto e prodotto da Sebastian Paolo Righi per NWFactory.
https://www.spreaker.com/show/bistory

Podcast con le lezioni e le conferenze di Alessandro Barbero
Curato da Fabrizio Mele
https://barberopodcast.it/

Storie di donne nella storia
Di Francesca Ferragina
https://francescaferragina.com/storie-di-donne-nella-storia/

Storia d’Italia
Di Marco Cappelli
https://italiastoria.com/
https://www.spreaker.com/show/storia-ditalia

DirtypediA
Di Vincenzo Olindo
https://www.spreaker.com/show/dirtypedia


Fonti bibliografiche:
  • “Assassine” di Cinzia Tani, ed. Mondadori, 1999
  • “La contessa Dracula. La vita e i delitti di Erzsébet Báthory” di Tony Thorne, ed. Mondadori, 1998
  • “Dracula, Prince of Many Faces: His Lifes and Times” di Radu R. Florescu e Raymond T. McNally, Brown US (1989)
  • “Il mito del vampiro. Da demone della morte nera a spettro della modernità” di Mario Barzaghi, ed. Rubbettino, 2010.
Musiche usate per la puntata:

La sigla di apertura è un frammento di Greensleeves (tradizionale inglese) suonata da noi.

Immagine di copertina:
Elizabeth Báthory
Ritratto di Erzsébet Báthory; autore sconosciuto, XVII secolo. Fonte: Wikimedia Commons.
Ritratto di Vlad III di Valacchia
Ritratto di Vlad III di Valacchia. Autore sconosciuto, XVI secolo. Fonte: Wikimedia Commons.
Altre immagini:
Bram Stoker nel 1906
Fotografia di Bram Stoker nel 1906. Fonte: Wikimedia Commons.
Locandina del film Dracula
Locandina del film Dracula del 1931 con Bela Lugosi. Fonte: Wikimedia Commons.
Il gioco di ruolo "Vampiri: la Masquerade"
Copertina del gioco di ruolo “Vampiri: la Masquerade”. Fonte The Unofficial White Wolf Wiki.